“Nel migliore dei casi le composizioni sono mirate ad indicare la
direzione di futuri sviluppi delle arti. Più di ogni altra cosa
voglio dimostrare che la musica elettronica ed il “colore elettronico” si
combinano a formare un tutt'uno indivisibile che è molto più grande
delle sue parti.”
(John Whitney Sr.)
Gli anni della seconda guerra mondiale furono un periodo di grande progresso
tecnologico. Fu inventato il radar per difendere la Gran Bretagna dagli
attacchi della Luftwaffe tedesca, l’aviazione mise a punto i motori
jet e nessuno dimenticherà mai il primo “contatto” con
l’energia nucleare avvenuto in occasione dei bombardamenti su Hiroshima
e Nagasaki. Tuttavia nessuna di queste innovazioni fu significativa come
lo sviluppo del computer.
Abbiamo visto l’importanza avuta dalle macchine da calcolo nel criptare
e analizzare le comunicazioni; gli studi in merito non sono mai finiti
da allora.
La funzione dei computer, però, non si limitava a questo. Se la
nutrita squadra di Turing era impegnata in Gran Bretagna, dalla parte opposta
dell’oceano altre comunità scientifiche e militari erano impegnate
nello sviluppo di tecnologie informatiche.
All’inizio della guerra, già dilagata in Europa, gli Stati
Uniti si stavano appena riprendendo dalla Grande Depressione e la società americana
era più preoccupata dei suoi problemi nazionali, piuttosto che di
quelli internazionali. Al propagarsi del conflitto, però, la possibilità di
un coinvolgimento americano cresceva; l’esercito non era ancora preparato
per una guerra di questa portata e l’impegno degli Stati Uniti si
concentrò nell’aumentare la potenza di fuoco. Una grande ricerca
ebbe luogo all’Aberdeen Proving Ground (APG) in Maryland, dove il
Dipartimento Artiglieria sviluppava le nuove armi. Un’esigenza primaria
era il calcolo delle traiettorie balistiche dei proiettili per migliorare
e velocizzare il puntamento dell’artiglieria. Erano moltissimi i
fattori da prendere in considerazione: l'angolo del cannone, la velocità del
vento, la sua direzione, temperatura, pressione atmosferica, l'umidità,
e tutti i tipi di proiettili; tutti calcoli, questi, che venivano fatti
a mano. Con la guerra alle porte, però, la rapidità dei risultati
era vitale.
Il Ballistic Research Laboratory (BRL) ad Aberdeen, nel 1935, aveva installato
un dispositivo chiamato “Bush Differential Analyzer”, inventato
da Vannevar Bush del Massachusetts Institute of Technology, nel 1925; era
un congegno meccanico con aste e ruote motorizzate che permetteva di accelerare
notevolmente le operazioni matematiche. Aveva un grosso difetto: essendo
meccanico si usurava e si guastava molto spesso, rendendo inaffidabile
il risultato nei calcoli lunghi e complessi che la balistica richiedeva.
Tra i ricercatori che lavoravano al problema vi erano John W. Mauchly e
J. Presper Eckert, del Moore School of Electrical Engineering, università di
Pennsylvania, i quali studiarono la possibilità di trasformare i
complessi meccanismi in più versatili circuiti elettronici. Presentarono
così il progetto del primo calcolatore interamente elettronico.
Il 5 giugno 1943 il Dipartimento Artiglieria firmò un contratto
con la Moore School per il “Electronic Numerical Integrator And Computer” (ENIAC
n.d.r.).
La macchina disegnata da Eckert e Mauchly, una volta costruita, riempiva
una stanza intera, pesava trenta tonnellate e consumava duecento chilowatt
di potenza. Era una macchina rivoluzionaria per la sua velocità di
calcolo e la squadra impegnata nella costruzione individuò subito
altri settori nella quale venire impiegata.
Alla Loocked Aircraft lavorava anche il giovane John Whitney, impiegato
nello studio e sviluppo delle traiettorie sui missili balistici. Era abbastanza
esperto per capire che la sua competenza negli studi degli elementi numerici
identificativi dei bersagli e delle traiettorie potevano potenzialmente
essere usate anche per disegnare traiettorie e movimenti in ambito “artistico”.
Facciamo però un passo indietro e andiamo a conoscere meglio la
figura di questo personaggio così particolare.
Nella metà degli anni’30 in Europa vi è un grande fermento
artistico e culturale. Città come Vienna, Parigi, Berlino erano
mete ambite da artisti di tutto il mondo. I giovani fratelli John e James
Whitney, della California, erano tra questi.
John Hales Whitney, nato l’8 aprile 1917 a Pasadena, si trovava a
Parigi e studiava musica da Renè Leibowitz, un allievo di Arnold
Schoenberg, mentre il fratello James si trovava in Gran Bretagna a studiare
arti plastiche.
Nel 1939, con lo scoppio della guerra, furono ambedue costretti a rientrare
a Los Angeles.
Poco dopo John assiste alla proiezione dei film astratti di Fischinger
(1), restando peraltro deluso dall’accoppiamento delle immagini,
molto moderne, con la “troppo datata” musica sinfonica.
"
Questi film erano le registrazioni di avvenimenti sulla superficie di un
corpo gigantesco, la terra, di cui la massa e la gravitazione si spargono
dappertutto con l'immutabile legge del movimento. Non è un caso
il movimento della musica. I suoi movimenti vanno delle proporzioni cosmiche
ad un minuscolo battito nel media, con tale fluidità che sembra
non essere sottomessi all'inerzia o alla gravità. Ero convinto che
l’occhio avrebbe dovuto vedere ciò che l'orecchio percepiva
in questo cosmo auditivo". (2)
Negli anni che seguirono, dal 1942 al 1945, John e James realizzarono una
serie di cinque film assolutamente innovativi e profetici in quella che
poi diventerà “videoarte”. Presentati nel 1939 a Bruxelles
alla prima “International Experimental Film Competition”, colpirono
gli spettatori per la sconvolgente musica “elettronica” e le
luminose e colorate forme. L’innovazione non riguardava solo le immagini
ottenute con prismi, gelatine, sovrapposizioni, ma anche nella particolare
colonna sonora, realizzata tramite un ingegnoso sistema di pendoli luminosi
che incidevano direttamente sulla pellicola cinematografica la “forma
del suono” appagando il sogno di John Whitney di fondere suono e
immagine in un’unica simultanea esecuzione.
Grazie a questo procedimento che permette di generare dei suoni che non
appartengono a nessuna realtà se non è quella dell'astrazione
sonora pura, John e James Whitney riescono là dove i loro predecessori
sono falliti, combinando in una relazione sottile delle forme visuali astratte
e dei suoni irreali, e creando così una complementarità audiovisiva
ancora ineguagliata. (3)
Nel 1960 John Whitney fonda la MGI (Motion Graphics, Inc.) occupandosi
di produzione di filmati commerciali. Ricordiamo, tra i primi, i titoli
d’apertura di “Vertigo”(4), di Alfred Hitchcock. Inizia
così anche il suo lavoro pionieristico sullo sviluppo di sistemi
analogici, utilizzando un computer Sperry M5 dismesso dall’esercito,
utilizzato originariamente per i calcoli della contraerea.
Produsse nel 1960 “Catalog”, un filmato “dimostrativo” sulle
potenzialità della computer grafica, che divenne ben presto un “classico
della psichedelia”. Uno degli effetti da lui ideati, lo slit-scan,
fu “copiato” nella realizzazione di “2001: Odissea nello
spazio” (5). Ironicamente, Whitney aveva sottoposto al produttore
un progetto per un monolito generato al computer ma l’idea venne
rifiutata.
Whitney aveva l'opportunità di lavorare all’IBM su eccezionali
computer digitali per l’epoca, ottenendo risultati artistici assolutamente
innovativi, tanto che nel 1966 gli venne conferita la borsa di studio come “artist-in-residence” presso
l’IBM stessa.
Nel frattempo produsse numerosi articoli e trattati tra cui il “manifesto” Digital
Harmony (6), dove approfondisce il rapporto tra le differenti forme artistiche.
Fino al 1996, anno in cui ci lasciò all’età di 78 anni,
restò un vero pioniere.
Dai primi Five Film Exercise (1942-1944) ad oggi, la volontà dei
fratelli Whitney, che questa nuova tecnologia possa diventare un'arte di
massa, si è realizzata pienamente, cinquant' anni dopo, in particolare
attraverso l'estetica audiovisiva dei videoclip e della musica techno.
Un modo per ricordare la paternità di un movimento che trova le
sue origini nelle immagini musicali dei fratelli Whitney.
"My computer program is like a piano. I could continue to use it
creatively all my life."
(J. Whitney Sr.)
Ezio Turus
Docente DAC
(1) I fratelli Hans e Oskar Fischinger, famosi per i lavori sul cinema
astratto e le sperimentazioni grafiche di pittura animata. Non furono loro,
tuttavia, i precursori di quest’arte particolare. Nel 1924 il pittore
svedese Vicking Eggeling , ossessionato dall’idea di rappresentare
il movimento ritmico delle forme pure, realizza “Diagonale Symphonie”,
il primo film astratto in assoluto e presentato al pubblico il 9 marzo
1925, a Berlino.
(2) John Whitney, Digital Harmony, Byte Books, Peterborough, traduzione Alain Alcide Sudre, in MusiqueFilm, Yann Beauvais, 1980
(3) Philippe Langlois - Philippe Langlois et Leonardo/Olats, mars 2001)
L’idea di fondo, tuttavia, non è originale. Ricordiamo, per
citarne uno, i film di Norman McLaren, contemporaneo a Whitney, che “dipingeva
i suoni” con penna e pennello e, ancora prima, negli anni ’30
subito dopo l’avvento del sonoro, il tedesco Pfenninger realizza “Tonende
Handschrift”, fotografando la banda sonora “dipinta su cartoncino”.
(4) In Italiano: “La donna che visse due volte” - Universal, 1958
(5) Stanley Kubrick“2001: Odissea nello spazio” - Warner Bros, 1968
(6) John Whitney, “Digital Harmony on the complementary of Music and visual art” - Byte Books, Peterborough A Mc Graw-Hill, 1980.
Riferimenti bibliografici: Jean Mitry, “Storia del cinema sperimentale” -
G. Mazzotta Editore, 1971
http://www.siggraph.org/artdesign/profile/whitney/whitney.html
http://www.awn.com/mag/issue2.5/2.5pages/2.5moritzwhitney.html
http://www.olats.org/pionniers/pp/whitney/whitney.shtml